4 Chiacchere con: Paolo Alzapiedi e il Gruppo Conduttori Cani da Recupero – Parma

4 chiacchere con : Paolo Alzapiedi e il Gruppo Conduttori Cani da Recupero Parma

Le situazioni venatorie che viviamo, soprattutto nella caccia a palla ci fanno vivere intense emozioni, dalla gioia più sincera fino alla delusione cocente.

Alla fucilata la nostra preda non è caduta, anzi, in 4 balzi veloci ha raggiunto il bosco e ci ha lasciati stupiti dell’errore commesso.

Moltissime volte non è un errore che abbiamo commesso, ma l’animale, preso in punti dove non si interrompe il suo processo vitale istantaneamente, cerca rifugio e morte nel suo regno preferito: il bosco.

Tutti i dati parlano chiaro, chi ha la possibilità di far intervenire un cane da recupero (e il suo conduttore) ha ottime possibilità di recuperare l’animale ferito che si è allontanato dal luogo di sparo.

Ho assistito personalmente a qualche recupero di ungulato, per lo più caprioli, e ho avuto la fortuna di conoscere un Cacciatore, la C è volutamente maiuscola, che grazie alla sua passione, alla sua umiltà ed ai suoi insegnamenti ha formato il Gruppo Conduttori Cani da Recupero Parma. Si chiama Paolo Alzapiedi, cerchiamo di sapere di più sul gruppo!

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SC: Buon giorno Paolo, ci racconti come è nato il tuo gruppo?

PA: “Eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo”. Inizia così una nota canzone di Gino Paoli. Anche noi, Paolo, Antonio, Giacomo e Daniele siamo quattro amici, proprio come quelli nel testo del cantante, che in una calda sera dell’estate 2014 ci siamo riuniti in un bar con l’intenzione di fare qualcosa di grande. Come racconta ancora la famosa canzone, ci sentivamo “destinati a qualcosa di più”. Come conduttori abilitati, proprietari di cani da recupero, e che da anni agivamo in tutta la provincia, quel “qualcosa di più”, quella sera al bar, significava fondare un gruppo in grado di unire sia i conduttori, che gli appassionati della tecnica del recupero di tutta la nostra provincia. Da quella sera il sogno ha iniziato a prendere forma, e insieme abbiamo dato vita al “GRUPPO CONDUTTORI CANI DA RECUPERO—PARMA”.

SC: Da cosa è nata la tua passione verso i cani da recupero? Ti ho conosciuto come ottimo conoscitore di segugi e cinghiali…

PA: Ricordo un dialogo di molti anni fa: “ Sai, ci sono cani che riescono a seguire un percorso anche di centinaia di metri fatto con alcune gocce di sangue messe una ogni tanto! – Ma dai, non dire sciocchezze! Figurati se un cane riesce a seguire un percorso fatto con qualche goccia di sangue!” Da allora queste parole sono rimaste nella mia mente. Da allora ha cominciato germinare e crescere il seme della passione per il Cane da Traccia ed ecco che la mia avventura fantastica è iniziata con una femmina di bavarese. L’esperienza è tuttora entusiasmante.

SC: Com’è la situazione con i cani da recupero oggi? Ricevete molte richieste di intervento?

PA: Un servizio ha ragion d’essere e può crescere solo se vi è un’adeguata richiesta. Il mondo venatorio, che dovrebbe essere senza dubbio alcuno il maggior utente del servizio, in gran parte ha al riguardo le idee confuse. Inoltre non sapendo bene come funzionano le cose, spesso preferisce non chiamare il binomio cane –conduttore per paura di complicazioni o per semplice pigrizia. Perciò è molto importante che la cultura del recupero venga approfonditamente trattata nei corsi di formazione dei cacciatori e che divenga materia d’esame, tutto ciò non è finalizzato a fare di ogni cacciatore un recuperatore, ma a far prendere coscienza del problema e a sensibilizzare il futuro mondo venatorio. Questo è un altro fronte su cui bisogna lavorare, del quale serve quindi un’ opera di divulgazione presso l’uomo della strada e presso i comandi dei vari corpi di polizia, in modo da portarli a conoscenza dell’esistenza dei servizi di recupero e del prezioso lavoro che sono in grado di svolgere per la collettività. Il tutto è a costo zero ed ha un positivo ritorno d’immagine per il mondo venatorio in generale. Per ultimo, ma non meno importante, va ricordato che i recuperatori prestano la loro opera volontariamente, a titolo gratuito e la miglior ricompensa per loro è il sorriso di felicità e gratitudine che illumina il viso del cacciatore che ha ferito l’animale recuperato quando alla fine di una lunga traccia si trova la preda.

SC: Spiegaci brevemente il motivo per cui è nato questo gruppo e come dobbiamo comportarci in caso di evidente ferimento del capo sparato.

PA: L’associazione ha lo scopo di promuovere e propagandare le azioni di recupero della selvaggina ferita ed in particolare degli ungulati, con l’uso dei cani da traccia nel rispetto delle leggi e dei regolamenti in materia. Organizzare riunioni e corsi di qualificazione o di aggiornamento per conduttori abilitati e iscritti al registro provinciale, organizzare prove di lavoro per cani da traccia e favorire la formazione teorico e pratica degli aspiranti recuperatori sia di quelli già abilitati al recupero e la diffusione della cultura del cane da traccia. Un consiglio che posso darvi è questo:

Memorizzare con la massima precisione il punto in cui si trova il selvatico ed osservare (o far osservare) attentamente le reazioni.
Aspettare 20/30 minuti; avvicinarsi da soli al punto, in silenzio, con cautela, possibilmente con vento a favore e nella direzione dello sparo, calpestare meno possibile il luogo ove si trovava l’animale (anschuss).
Nel caso di ritrovamento di reperti (es. sangue – pelo – frammenti ossei ecc..) e se il selvatico non venisse trovato nelle immediate vicinanze, non cercare e non arrecare disturbo al fine di evitare di spaventare ulteriormente l’animale ferito, che fuggirebbe lontano.
Segnare i luoghi dei reperti (con rami, frasche, fazzoletti di carta ecc.) in modo da poterli individuare successivamente.
Chiamare il Coordinatore di distretto o il responsabile cani da traccia. Il coordinatore (o il responsabile cani da traccia) provvederà a chiamare il conduttore con il cane da recupero.

Per maggiori possibilità di riuscita del recupero la chiamata andrà effettuata nel più breve tempo possibile e senza far intervenire recuperatori o cani non abilitati.
Il recuperatore provvederà a compilare l’ apposita “scheda di intervento” con i dati del recupero.

SC: Grazie Paolo del tempo che ci hai dedicato, buon lavoro con i tuoi cani!

PA: Grazie a te per la visibilità, non esitate a contattarci per domande e per i recuperi!!!

 

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SC Servizi Caccia Diritti Riservati

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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