Fototrappole… 4 chiacchiere con l’esperto

4 CHIACCHERE CON … ANDREA GALIZZI , FOTOTRAPPOLE E IMMAGINI

 

La caccia di selezione ha la possibilità, forse più di ogni altra tipologia di caccia, di poter osservare con tranquillità e con tutto il tempo che possiamo dedicargli, la nostra preda prima dell’azione di caccia vera e propria. Ottiche e “lunghi” sempre più potenti ci portano “vicino” animali e particolari che a occhio nudo non avremmo certamente potuto osservare, facilitandoci nel prelievo corretto dell’animale giusto.

C’è un’altra possibilità che ci permette oggigiorno il mercato della fotografia e delle immagini… sono le “fototrappole”, che grazie a particolari sistemi ci permettono di “intrappolare” su immagini animali e comportamenti di essi nel loro territorio senza disturbarli più di troppo, e soprattutto senza la nostra invadente presenza.

Ho conosciuto Andrea tramite il padre, “maestro di caccia e di vita “ nel vero senso della parola , e la cosa che mi più mi ha colpito è stata la sensibilità e la capacità di cogliere attraverso le immagini, scorci di vita degli animali più comuni a tanti altri che non avremmo potuto immaginare e ricordare. Tutto questo con l’uso delle fototrappole… Cerchiamo di “rubargli “ qualche consiglio:

 

SC: Ciao Andrea, la stagione di caccia è alle porte, ma la tua caccia fotografica? Come sta andando?

AG:Ciao Samuele, direi benissimo, anche perché la caccia fotografica è sempre aperta!Ho tutte le fototrappole piazzate,in questo momento stanno lavorando per me! In questo periodo sono concentrato in particolare sui cervi che si sono spostati nei pascoli alti, i cervi anche qui in valle sono crescita e ultimamente ne fotografo più dei caprioli, questa è la stagione dei nuovi e dei cervi maschi che stanno completando il trofeo,alcuni hanno già cominciato a pulirlo. Verificare, anche con prove fotografiche, che questo bellissimo animale è in aumento è una vera emozione!

SC: Come hai iniziato e come ti è venuta la passione della fotografia e soprattutto delle fototrappole?

AG: Sono un fotografo dilettante, mi piace la fotografia perché riesce ad immortalare momenti che nel tempo la memoria rischia perdere, rivedere i sorrisi di mio figlio che cresce o mia nonna che a 96 anni riesce ancora a leggere i quotidiani e ad infilare il filo nella cruna dell’ago senza occhiali sono immagini che non voglio dimenticare e la fotografia è un supporto incredibile.

Le fototrappolele utilizzo ormai da una decina di anni e per me sono diventate un hobby divertente e coinvolgente. Ho cominciato ad utilizzarle per curiosità e per il piacere di avere qualche scatto ravvicinato degli ungulati che di solito osservo da lontano; con il tempo ho capito che nonostante le ore di osservazione e i censimenti annuali(che per forza di cose sono limitati nel tempo e dipendono molto dal meteo e dai cacciatori coinvolti), le fototrappole lavorando giorno e notte per 365 giorni all’anno riescono ad intercettare più animali e permettono di avere una prova incontestabile della presenza… questo fatto mi ha invogliato ad applicarmi con più attenzione…

SC: Credi quindi nella possibilità di un aiuto al censimento con l’utilizzo della fototrappola?

AG: È un argomento un po’ delicato, però direi proprio di sì! Le fototrappole sono utilizzate oltre che da cacciatori e appassionati di fotografia naturalistica anche a supporto di studi scientifici e naturalistici di monitoraggio di orso, lupo, lince, lontra, gatto selvatico in Italia ma anche in altri progetti dove ad esempio le tigri vengono identificate dalle striature e i giaguari dalle macchie del mantello. Le potenzialità sono sicuramente molte e credo che in un futuro non troppo lontano possano diventare un ottimo strumento ufficiale a supporto anche delle operazioni di censimento degli ungulati. In Italia sono stati condotti studi molto interessanti per il censimento tramite utilizzo di fototrappole, ti consiglio di leggere quello realizzato per il censimento dei cinghiali dal dott. Federico Morimando, tecnico faunistico dell’ATC 18 Siena 2. Se fatti con metodologia sicuramente possono essere un ottimo supporto ai censimenti “tradizionali”, dovrà esserci comunque una validazione del metodo da parte degli organi competenti. Io nel mio piccolo ho provato, anche prendendo spunto dallo studio condotto dal dott. Morimando e i risultati mi hanno stupito. Ti racconto l’ultimo banale esempio di quest’anno relativo ai censimenti del cervo: in una zona, dove caccio, durante i censimenti ufficiali (che per la zona prevedevano 2 uscite all’alba sul primo verde) abbiamo avvistato e quindi censito 5 cervi… le fototrappole che avevo piazzato per 2 settimane a cavallo del censimento hanno invece fotografato (3 maschi adulti, 3 fusoni, e almeno 2 femmine adulte con le 2 sottili dell’anno prima) ben 10 cervi diversi, soprattutto con dati inequivocabili per la differenza dei trofei dei maschi. Anche se l’esempio non è sicuramente significativo, direi che una certa differenza nel censimento c’è… per evitare equivoci, ci tengo a dirti che il mio obbiettivo è quello di ottenere censimenti seri, non quello di censire il doppio degli animali per avere dei piani di prelievo fuori misura. Nel caso del cervo, che ha un areale decisamente ampio con quartieri estivi e invernali differenti, è comunque impegnativo e da organizzare bene. Il censimento con fototrappole dovrebbe essere condotto,secondo me, con un buon numero di fototrappole e con cacciatori e guardie che conoscono bene sia il territorio sia come si muovono gli animali(sfruttando il primo verde o un attrattivo utilizzato per brevi periodi) in modo da avere un dato il più verosimile possibile; il trofeo di cervi semplifica molto l’individuazione univoca dei diversi soggetti, mentre per le femmine ed i piccoli invece il conteggio è più difficile.

SC: Quali animali si possono ” catturare ” con questo sistema?hai qualche aneddoto e qualche foto che ti ricordi particolarmente?

AG: Come ti dicevo è ormai per me un hobby che mi accompagna tutto l’anno, credo di aver fototrappolato buona parte degli animali che popolano la Valle Brembana.     (ricordo che Andrea è responsabile del settore 2 ungulati della Valle Brembana, NdA) È un hobby che mi appassiona molto anche per le sorprese inaspettate che sa regalare, una delle ultime è un picchio nero posato proprio ad un metro dall’obbiettivo. Con questo sistema ho “cuccato” di tutto dai cervi agli scoiattoli.

Le fototrappole si possono utilizzare sia in modalità foto, video o entrambi (ad ogni attivazione prima scatta le foto e poi parte la registrazione del video).Il bello dei video è che permettono meglio di vedere gli atteggiamenti o le interazioni tra gli animali, alcune divertenti come ad esempio il “duello” tra un cervo ed un tasso che si contendevano del fioccato di mais, il cervo batteva uno zoccolo a terra per scacciare il tasso che a sua volta scattava in avanti minaccioso. Sono riuscito anche a filmare alcuni atteggiamenti particolari dei camosci in amore che è raro vedere dal vivo (l’atteggiamento detto flehmen , l’abbassamento sulle gambe posteriori per mostrare gli attributi alla femmina) e registrare i versi che emette il camoscio rivolto alla femmina che sta corteggiando…

SC: C’è qualche fototrappola che ci consigli di utilizzare? caratteristiche che valgono la pena di osservare prima DELL’ACQUISTO?

AG: Direi che oggi ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche. Dipende molto anche da quali sono gli animali target che si vogliono “trappolare”. I criteri principali da valutare sono la velocità di scatto (trigger), la potenza dei flash (fino a che distanza illuminano) e la durata delle batterie. Principalmente si differenziano per la modalità di ripresa notturna e ognuna ha i suoi pregi e difetti, ovvero:

  • flash bianchi, che fanno foto a colori anche di notte, alcuni animali alle prime “flashate” scappano ma tendenzialmente poi si abituano, ho un video di un capriolo che alle prime “flashate” della reflex che mi sono costruito, fugge e 10 minuti dopo è ancora lì tranquillo che si lecca la schiena mentre viene illuminato dal flash.
  • flash con infrarossi invece registrano foto e video notturni in bianco e nero, si differenziano in flash visibili (serie di led rossi) o flash invisibili che non emettono nessuna luce visibile, i led invisibili di notte sono un po’ meno performanti ma hanno il vantaggio che gli animali non si accorgono di nulla.

Io dopo averne provate di diversi modelli e diverse marche, ultimamente utilizzo le Bushnell che trovo ottime per qualità di video e foto,durata delle batterie e affidabilità. L’ultima che ho aggiunto alla mia schiera è la Bushnell 119598 che mi invia anche mail delle foto scattate, è un “giocattolo” divertentissimo che in tempo reale manda al cellulare l‘anteprima della foto o del video che sta registrando… foto in diretta dei “miei” animali e anche antifurto per la reflex.

SC: Quindi ne hai creata anche una “tua”…spiegaci!

AG: Dopo un po’ di anni che fototrappolavo mi è venuta la voglia di avere qualche foto diciamo di livello superiore, oltre che vedere gli animali che insistono in una determinata zona mi piace anche cercare di ottenere belle foto da stampare o anche solo da condividere con gli amici. Quindi ho cominciato a curare un po’ meglio il posizionamento ed il contesto, fin quando mi sono deciso a costruirmene una con una reflex collegata ad un sensore Pir, visti i risultati soddisfacenti mi diverto anche a cercare di fotografare i soggetti più difficili e quest’anno dopo 3 anni di tentativi sono riuscito a fototrappolare anche l’aquila con fotografie degne della regina dei cieli. Il tutto monitorato in diretta mentre io ero al lavoro: la reflex immortalava l’aquila per me e la Bushnell mi aggiornava via mail…

SC: C’è qualche regolamento particolare per la posa delle fototrappole e dove ci consigli di applicarle?

AG:Dopo aver divagato un po’ questo è sicuramente un argomento importante da considerare perchè le fototrappole sono considerate dei sistemi di foto/video sorveglianza e per tanto soggetti alle norme di tutela della privacy. Per legge vanno quindi segnalate indicando alle persone che stanno accedendo ad un’area video sorvegliata utilizzando l’apposita cartellonistica che indica tra l’altro chi è il soggetto responsabile dell’attrezzatura. In alcuni parchi è necessario ottenere un’autorizzazione per installarle, mentre se si tratta di un’area privata è tutto molto più semplice.

L’ultimo consiglio che ti posso dare è legato al posizionamento. Per ottimizzare i risultati del fototrappolaggio non si può pensare di piazzare la fototrappola in un punto a caso ma è necessario avere una buona conoscenza del territorio e degli animali ed inoltre avere la voglia e la curiosità di scarpinare per cercare un buon posto per piazzarla… In alternativa una salina, un punto di foraggiamento o una pozza sono sicuramente un ottimo punto di osservazione. Un consiglio è quello di evitare sentieri e luoghi battuti da bipedi… e non prendersela troppo se ogni tanto una fototrappola sparisce…

SC: Dove possiamo vedere qualche tuo scatto …. O meglio, qualche scatto della fototrappola??

AG: Per vedere qualche scatto particolare… il mio blog sicuramente: www.bekincrus.wordpress.com, dove oltre alle foto c’è un tutorial per il montaggio della reflex/fototrappola.

 

Buona visione a tutti

 

 

SC

 

SAMUELE CARENZI

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